Giancarlo Rosati ci ha lasciato

6 novembre 2020

Il nostro legame era ben di più di una semplice amicizia era ed è un sentimento fraterno nato nei cortili, nelle stradine polverose di Campo Polo, all’Asmara, durante le ore di gioco.

 Poi più grandicelli la bicicletta, le gite nelle zone limitrofe della città alla ricerca di grotte da esplorare, nuovi sentieri da percorre sulla rossa terra del Sembel.

L’adolescenza, le nuove scoperte, le fidanzatine che dovevano essere almeno amiche tra di loro.

Avanti negli anni, le nostre professioni ci hanno fatto prendere direzioni differenti, tu a curare malati ed io tra la polvere dei deserti a costruire strade. In anteprima mi mandavi una copia dei tuoi libri perché li potessi leggere e farti sapere il mio punto di vista. Così facendo mi hai fatto entrare in un mondo totalmente nuovo, a me sconosciuto; tutto ciò mi ha sempre fatto molto piacere ad apprendere le tue teorie di metafisica e i tanti concetti e spesso difficili da comprendere per un novizio come me.

Mi piace ricordarti citando una massima a te molto cara:

“ Che cosa c’è nella vita di cui addolorarsi? Vi siete addolorati quando il corpo è cambiato? Il bambino è scomparso nel ragazzo, il ragazzo nel giovane, questi nella persona di mezz’età che, a sua volta, si è perduta nell’anziano. Voi non piangete mai per questi cambiamenti che coinvolgono il corpo; perché quindi piangere quando esso si perde nella morte?

Qualunque cambiamento il corpo possa subire, l’Anima rimane immortale. Basarsi incrollabilmente su questa conoscenza è segno di saggezza. Per rimanere saldi in questa Saggezza, bisogna superare il Karma e accedere alla contemplazione. Il Karma purifica il cuore, mentre la contemplazione porta all’identificazione con l’Assoluto. “

Ti abbraccio ricordando anche una domanda che ti posi dopo aver letto un tuo libro: “ Ha effettivamente un valore dialogare di spiritualità con le persone che sanno? E tu, con la tua solita calma e capacità mi dicesti :” Parlare di concetti metafisici serve a dirimere l’ignoranza che vela la Verità, a rafforzarci nel cammino. Viaggiare in compagnia è sempre più piacevole che camminare da soli.

 Ciao Giancarlo, già ora siederai nel Paradiso degli Asmarini

Gian Emilio Belloni

 

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