Partenza da Asmara

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....per Ghinda,

poi con i “pulmini” a Massaua, meta di mare e di caldo per tre giorni: beatitudine!

Massaua: il mitico amore di molti asmarini!

Venerdì sera, prima della partenza, alla cena consumata all’11/o sulla strada di Cheren, presso un locale caratteristico eritreo,  presenti circa 90 ex-asmarini, tra primo e secondo gruppo, con la presenza dell’Ambasciatore Italiano e la sua gentile consorte e di altre personalità ho dato il via al

 

PRIMO RADUNO ASMARINI IN ERITREA

 

...cui, naturalmente seguirà il secondo il prossimo anno in data da destinarsi.

Con questo abbiamo raggiunto un traguardo che da molti anni tutti si auspicavano e per primo anche il compianto Giancarlo Andreasi nei primi anni della nostra avventura di Raduni e di Mai Taclì.

Quella del trasferimento a Ghinda con il trenino restaurato è stata un’esperienza molto bella e molto interessante. La vista di quelle voragini, quei burroni, quei panorami eccezionali, mi rimarranno sempre nella memoria e nel cuore.

Quando eravamo in Eritrea io non ho fatto questa esperienza: in treno sono andato a Massaua di notte in occasione del rimpatrio, nel ‘48. Non vidi nulla! Non c’era nemmeno la luna!

È stata una festa sia per me che per gli altri 55 asmarini che hanno partecipato al più nutrito gruppo finora realizzato.

Ho trovato l’Eritrea migliorata: dal 1998, quando c’ero stato l’ultima volta, sono stati fatti progressi nelle costruzioni, nelle attività prevalentemente mercantili e qualche poca cosa anche in campo industriale.

È stato costruito un nuovo ospedale ad Asmara nella zona di Sembel: bello. Anche uno ad Adi Ugri. Un elettrodotto da Massaua ad Asmara o viceversa. Tutto con gli aiuti della cooperazione e di quanto altro.

È vero, manca il lavoro, i giovani sono sotto le armi, c’è miseria, ma le scelte sono difficili pensiamo. In più sussiste quella mentalità dell’attesa dei capitali stranieri che gli eritrei vorrebbero a condizioni inaccettabili e quindi, stagnazione!

Insomma, potenzialità tante, occasioni ci sarebbero, ma al di fuori di alcuni per ora sporadici casi, le cose sono ferme.

Bello il discorso dell’Ambasciatore Pignatelli in occasione della cena di “addio”. Ha sollecitato investimenti, ha citato alcuni esempi. Ma ci vorrebbero investimenti massicci per smouvere l’economia e far decollare l’Eritrea. Ci vorrebbe una mentalità più aperta, il lancio di un’economia di mercato del tipo occidentale.

Ma sono idee le mie, dettate più dal desiderio utopistico di vederle realizzate che da un’analisi economica competente e precisa.

Comunque, da turisti l’impressione è buona anche se le strutture alberghiere, almeno quelle che abbiamo usato noi, lasciano molto a desiderare. Manca la manutenzione ordinaria, addirittura quella spicciola. Ma noi asmarini ci sappiamo anche adattare.

Il trenino, Cheren con un nuovo Albergo, Le isole Dahlac con il loro mare fantastico, gli eritrei sorridenti e cordiali come non mai e quel ragazzo giovanissimo che venerdì sera ci ha commosso con le sue parole rivolte agli italiani di ieri e di oggi... e con quel “vecchio”, coetaneo, a Massaua che per poco non piangeva di nostalgia per i tempi che furono.

Comunque viaggio positivo:

PRIMO RADUNO AD ASMARA riuscito e quindi ripetibile il prossimo anno.

Marcello Melani

...e arrivo a Ghinda

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Dopo un eccezionale viaggio con il “trenino” a vapore, a scartamento ridotto, lungo il percorso della seconda linea ferroviaria più alta del mondo (dopo quella della Bolivia), siamo giunti a Ghinda, termine della corsa. Non perché la ferrovia finisce qui, ma perché il tratto fino a Massaua è monotono e lungo e l’organizzazione ha preferito opportunamente proseguire con i pulmini, che ci avevano seguito, in modo da arrivare a Massaua più in fretta. Tutto sommato, alla luce di quanto avvenuto, potevamo anche proseguire. Ma sarebbe anche aumentata la spesa per il “biglietto”.

Arrivati a Ghinda il nostro Tonino, fotografo ufficiale, ha scattato la foto ricordo del numeroso gruppo (56 partecipanti).

Dopo di che, ha “provato” a scattare la seconda foto: spostandosi ha inciampato su un suo laccio di scarpa ed è caduto fra i binari. “Stava meglio prima”, molto, ma per la sua macchina fotografica non c’è stato nulla da fare: “ci ha lasciato le penne”. Meglio lei che lui!!! Naturalmente!!!

L’esperienza del trenino è stata stupenda, ma anche tutto il resto, come ho detto già.

A Ghinda siamo stati a rifocillarsi, ma il mitico Hotel-Ristorante “Buon Respiro” non esiste più. Giace lì bombardato, pieno di buchi e di tristezza: era la sosta obbligata di tutti gli asmarini che andavano a Massaua.

Ricordi del tempo che fu!

 

DAVANTI ALLA CATTEDRALE

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La domenica ad Asmara, tradizionale emozionante messa alla Cattedrale.

Nell’occasione l’Ambasciatore italiano Emanuele Pignatelli e la

consorte Laura sono venuti anch’essi in Cattedrale (di solito vanno

alla messa officiata nella Chiesa di Gaggiret), proprio per incontrare

il numeroso gruppo di asmarini ritornati in Eritrea dopo tanti anni.

Ecco la foto tradizionale con alcuni dei “turisti”.

Marcello Melani

 

(Mai Taclì N. 6-2004)