RADUNO DI PERLE : TRENTA ……E LODE!

Come conduttore della serata, ho fatto alla fine anche una breve intervista a Marcello Melani, chiedendogli, fra l’altro, quale dei trenta Raduni gli  fosse piaciuto di più. “Questo” è stata la pronta e decisa risposta. Lo credo, ne ero convinto anche prima di porre la domanda, visto che ha ricevuto da tutti noi un’accoglienza che dire regale è poco. Lo abbiamo definito “la nostra trinità”: padre in quanto organizzatore di tutti i Raduni, figlio poiché perenne direttore del Mai Taclì, ed in fine spirito santo quale punto di riferimento degli Asmarini. 
Gli abbiamo d’autorità ridotto l’età a 30 anni e 600 persone - alla luce di romantiche candele -  gli hanno cantato in coro: (con l’accompagnamento dell’orchestra) “Tanti auguri a te, tanti auguri Marcello, tanti auguri a te”.  E poi i regali, che l’hanno prima colto di sorpresa, poi stupito, in fine commosso. Regali a iosa dai decamerini, con in testa Vigili, Romagnoli e Berruti, regalo aureo dal folto gruppo dei “sudafricani”, regalo macchina fotografica digitale dai compagni di scuola, regalo personale dal fratello Paolo, targa regalo da Padre Protasio, per finire col regalo simbolico degli amici in genere che gli hanno deposto ai piedi con riverente inchino nientepopò di meno che…il mondo! (leggi mappamondo).
E sicuramente sto dimenticando i nomi di altri omaggiatori ai quali chiedo pertanto venia. Certo che alla fine Marcello era molto preoccupato per la difficoltà di reperire un Tir capace di portargli tutto a domicilio.....
E vi risparmio gli elogi di cui è stato ricoperto in continuazione (addirittura una poesia di Gigliola Franzolini) limitandomi a ricordare come a richiesta generale è stato poi lui, il signordirettore, ad aprire le danze con la consorte, l’affascinante signora Laura più radiosa che mai dopo aver ricevuto da Sergio Vigili, il nostro cantore dell’amore, un bellissimo mazzo di fiori.
Ma la serata è stata indimenticabile anche per noi tutti. Già la fortissima affluenza, ( con gli arrivi della domenica mattina è probabile si siano raggiunte le 750/800 persone!) e poi la cena, sicuramente apprezzabile, e l’omaggio ad ognuno della bellissima Rosa Asmarina disegnata  con arte da Gino de’ Bonetti e trasformata in segnalibro da Melani con sul retro una sua poesia scritta ad  hoc. E Asmara? Come potevamo dimenticarla? Quindi ecco gli appropriati interventi di Padre Protasio e della signora Lola Poggi Goujon dell’Unesco e le tante iniziative a fine benefico: la lotteria e la vendita di libri tra cui “Le Arance non sono Verdi” scritto mirabilmente da Fiorella Nuovo.
Dulcis in fundo..... la mitica orchestra “Boys” presentata spettacolarmente alla Raffaella Carrà (ricordate Carramba che sorpresa?) con il sempre giovane Pippo Maugeri e la favolosa Luana, la cui voce migliora col tempo come il buon vino. E così le danze sono durate buona parte della notte ed i più sono andati a letto quasi all’alba… Peccato, veramente peccato per chi non è potuto venire, anche se noi abbiamo ricordato gli assenti con un grosso applauso che voleva essere per loro un affettuoso abbraccio.
Avrebbero assistito alla presentazione di tutte le colonne portanti del Mai Taclì, avrebbero partecipato al commovente minuto di raccoglimento (luci abbassate mentre suonava il “Silenzio”) in memoria di coloro che hanno realizzato un’imponente opera di civiltà in Eritrea, di quelli, di pelle bianca e nera, che hanno donato la vita per il tricolore (a proposito, chiedo perdono per l’involontario grave lapsus quando ho indicato nel 1940 -. e non nel 1941 –l’occupazione dell’Asmara e vi assicuro che l’avere regalato agli inglesi un anno intero mi rompe parecchio!) e di tutti i nostri cari, parenti ed amici che ci hanno preceduto nel Paradiso degli Asmarini.
In conclusione, splendido Raduno, veramente all’altezza delle migliori aspettative. E mi sia consentito di dire che il merito va, oltre che a Melani, alla bravissima Wania Masini che è stata l’anima del Comitato Organizzatore, a Sergio Bono mirabile supervisore di luci, suoni e staff artistico, al pazientissimo gestore dei posti a tavola, Renato Acquadro, a Sergio Vigili continuo vulcano di idee ed a Tonino Lingria sempre disponibile e dispensatore di simpatia e di regali, tra cui uno  apprezzatissimo al sottoscritto (arigrazie!). 
Acta est fabula, lo spettacolo è finito. 
Restano il rimpianto, il ricordo e la nostalgia per quello che  possiamo veramente definire un Super Raduno! Fa trenta..... e lode!

Gianfranco Spadoni

P.S.  Un amico asmarino che ho relazionato sulla serata di gala mi ha chiesto se c’erano degli ospiti illustri.
“Si – ho rsposto- “seicento!”