UN GENOCIDIO AFRICANO
Africani sterminati in Abissinia
Il numero di morti eritrei dal 1890 al 1941 fu alto, anche se inferiore e di molto a quello dei libici e degli etiopi. Per dare un’idea del genocidio africano di cui l’Italia coloniale e fascista è responsabile, le perdite etiopi nella guerra del 1935 e 1936 furono 760.000, secondo il numero fornito dal Negus alla Società delle Nazioni.
Un numero forse non esatto, ma che indica la dimensione del massacro. In Etiopia a questo numero immenso, vanno aggiunte le perdite della prima guerra italo etiope, 1895 – 1896, e dopo le stragi di bambini, donne e uomini dopo l’attentato a Graziani nel 1937 ed il massacro di Amazegna Wagni, nel 1939 ed i morti della seconda guerra mondiale in Africa Orientale.
Gli eritrei che hanno pagato il più alto prezzo di sangue furono i soldati dell’esercito coloniale gli ascari. Le stime, però sono molto vaghe. Per i soldati italiani morti in terra d’Africa la contabilità è precisa, i soldati eritrei sono carne da macello, qualche migliaio in più o in meno ha poca importanza.
Circa 2000 furono gli ascari morti nella prima guerra italo etiopica dal al ad Amba Alagi, Makallè , tra il dicembre del 1895 e l’ottobre del 1896. Nella seconda guerra italo-etiopica 1935 1936, gli ascari morti sono da 3500 a 4500.Contro gli inglesi i morti eritrei si stimano essere 10000, solo 3700 nella battaglia di Gondar nel 1941.
Queste morti di soldati di un popolo dominato, arruolati, con la costrizione o con il miraggio di sfuggire la fame, per combattere sotto la bandiera del dominatore devono essere addebitate al colonialismo ed al fascismo italiano.
Francesco Cecchini
(Ottobre 2012)