Massaua, 07 Luglio 2004

Grazie, Angelo! Grazie, Fiorella! Grazie,

On. Gen. Luigi Ramponi! Grazie a tutti!

grazie

Il discorso del Ministro della Difesa, Gen. Sebhat Efrem, con accanto il

Ministro per gli Italiani nel mondo Mirko Tremaglia ed il Presidente della

Commissione Difesa della Camera Luigi Ramponi ideatore e propugnatore

di tutta l’iniziativa.

 

Sono circa tre anni che continuo a scrivere del progetto della nuova scuola che pensiamo di costruire a Massaua e, nonostante sia passato tutto questo tempo, nessuno mi ha ancora dato del bugiardo; anzi, molti mi vengono dietro e mi fanno coraggio e mi aiutano. Lo confermano i miei viaggi in Italia fatti negli ultimi tre anni; lo confermano le molte lettere di apprezzamento che ricevo; lo confermano i contributi che da ogni parte mi arrivano. Il Mai Taclì ha addirittura destinato una colonna del suo giornale, dove ogni volta esce la lista dei nuovi contribuenti. Così che, un po’ uno e un po’ l’altro, il nostro capitale ha continuato a crescere; insomma, la famosa “goccia che fa il mare”!

Tra i contribuenti per la realizzazione della nuova scuola, ci sono coloro che, senza stimoli aggiuntivi, inviano direttamente la loro “goccia” tramite uno dei canali indicati nelle mie circolari; ci sono quelli che si fanno promotori di lodevolissime iniziative per raccogliere adesioni e mi inviano l’incasso con le relative causali, come “ vendita delle uova di Pasqua”, “cena di beneficenza”, “vendita merende”, “vendita torte”, “competizione sportiva”, “tornei di burraco”, “ lotteria di beneficenza”, ecc,. ecc.. Ci sono poi quelli che hanno pubblicato dei libri e hanno deciso di devolvere il ricavato della vendita alla nuova scuola; tra questi vorrei ricordare e ringraziare Angelo Granara (apparentemente così burbero, ma tanto buono di cuore!); e, ultimamente, Fiorella Nuovo, con il suo libro “Le arance non sono verdi”. Un libro tanto ben fatto, quello di Fiorella, con la descrizione dei fatti come fossero delle favole scritte per bambini: uno stile semplice, scorrevole che, quando lo leggi, è come quando si mangiano le ciliegie: un capitolo dietro l’altro, fino all’ultimo; e, alla fine, assieme al piacevole gusto della lettura, provi il dispiacere di essere già arrivato alla fine. Fiorella, ha il pregio di essere riuscita a raccontarci la sua infanzia in quindici capitoli densi di ricordi, ma il fiore all’occhiello del suo capolavoro, sta nella decisione di destinare l’intero ricavato della  vendita del libro alla realizzazione della nuova scuola a Massaua. Uno come Fiorella, che ha lavorato per tanti anni all’UNESCO nel settore dell’Educazione, con lunghe soste in Africa e America Latina, non può non entusiasmarsi al solo pensiero che verrà costruita una scuola là dove molti bambini di quello che lei definisce “il paese della mia infanzia”, l’Eritrea, dove il tasso di scolarizzazione è fermo al 30%, e non desiderare di fare qualcosa di tangibile perché questo nostro sogno diventi realtà. E’ lei, infatti, che lo dice nella dedica messa sulla copia del libro che mi ha regalato a Riccione: “Padre Protasio: sono fiera di far parte degli “eletti” che si battono per il bel paese della mia infanzia”. Con stima, Fiorella Nuovo.

“Le arance non sono verdi”: un libro per tutti; un libro di tutti. Un libro che fa bene soprattutto a chi è vissuto in Eritrea, perché non solo sa che le cose dette là sono vere, ma perché sono anche stralci della storia di ciascuno di noi, vissuta con passione e amore; per questo è anche un libro di tutti. “Le arance non sono verdi”: un libro che ho letto in un attimo durante le mie trasferte in treno da una città all’altra, nelle due settimane di permanenza in Italia, lo scorso mese di Maggio. “Le arance non sono verdi”: un libro che ho sentito che mi appartiene, perché  mi ritrae insieme ai bimbi di Massaua, quegli stessi per i quali la nuova scuola verrà costruita. Come non ringraziare Fiorella che ci ha dato tutto questo? Lo faccio io per tutti: Grazie, Fiorella!

Un altro generoso contributo (5.000,00 euro), l’ultimo in ordine di tempo, è quello  che il 2 luglio scorso ci è stato donato dall’Associazione “Asilo Mafinga”, tramite il suo Presidente  On. Gen. Luigi Ramponi, Presidente della Commissione Difesa della Camera, venuto in Eritrea per inaugurare la mostra sugli ascari da lui allestita; ciò è avvenuto contemporaneamente alla visita del Ministro per gli Italiani all’Estero, Mirko Tremaglia, a questo paese. Le motivazioni di questo contributo, sono ben evidenziate nella lettera che lo accompagna: “Ben consci delle difficoltà che dovrà superare per realizzare il Suo progetto, Le offriamo il nostro contributo di 5.000,00 € e la nostra solidarietà, con gli auspici di un pieno successo”. Il Presidente On. Luigi Ramponi.  Grazie infinite!!!

E torno a parlare della erigenda scuola. Oramai è cosa certa: i lavori di costruzione inizieranno molto presto; ora fervono i preparativi, che consistono nella costruzione del cantiere e di uno steccato attorno al terreno assegnatoci e la provvista di materiale da costruzione; che significa: “questa è nostra terra e guai a chi la tocca!”. Le varie Amministrazioni ci fanno fretta perché realizziamo il progetto il più celermente possibile, che dev’essere un segno della rinascita del Paese, in questo momento in cui sono in atto tanti programmi di ricostruzione a tutti i livelli. Massaua deve diventare la città del futuro! Volete sentire l’ultima? La nuova scuola, non sarà solo una Scuola Medio-Superiore; accanto ad essa sorgerà una scuola con indirizzo professionale, cioè una Scuola Alberghiera, per operatori alberghieri, ristoratori e turistici. Capito? Anche una Scuola Professionale Alberghiera! Avrei tanto da dirvi a riguardo di questo progetto, ma mi ci vorrebbe tanto spazio.

Siccome non sarò io ad amministrare i fondi destinati alla costruzione della nuova scuola, tutto quanto ero riuscito a mettere insieme in questi tre anni, l’ho consegnato al mio Superiore Provinciale; l’ammontare è di € 180.000,00, $ 20.000,00 e Nacfa 1milione. Così farò per altri soldi che dovessero arrivare in seguito. Un bel gruzzoletto, che ci da la possibilità di iniziare bene i lavori.

Dio benedica abbondantemente tutti i nostri amici e benefattori e gli dia il contraccambio del bene che ci fanno!

Padre Protasio

(Mai Taclì N. 5-2004)