MASSIMO FENILI:

 

UNA VITA PER LO SPORT

 

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Massimo Fenili con Mike Buongiorno ai tempi della trasmissione “Scommettiamo?”nella quale Massimo fu riserva per diversesettimane.

Ho sempre pensato che l’amico Massimo meriti una grossa citazione tra gli “Asmarini che si fanno onore”, sia per l’attività svolta in Eritrea che per la favolosa rete di Bowling crea­ta in Italia.

E’ per questo che ho approfittato di uno dei nostri incontri per farmi raccontare la sua vita sportiva e de­scrivere la sua attività attuale. Mam­ma mia, quante notizie, quanti dati, quanti ricordi, quanti e quanti suc­cessi!

Ma partiamo con ordine e parlia­mo prima dell’Asmara ove Massimo ha vissuto per tantissimi anni (si può dire che è nato a Lucca, nel 1935, solo per sbaglio…) dando un’ impronta in ogni settore dello sport eritreo.

L’inizio è col tennis da tavolo, al Bowling gestito dal buon Nicola in viale Garibaldi, ove ragazzino imberbe già dà vita a mirabili partite col fratello Alessandro e ad acerri­me lotte con l’amico Spadoni, che diverranno poi i suoi più accaniti avversari in questo splendido sport.

Poi il calcio, che lo vede debutta­re con la Virtus di fratel Valentino, la pallavolo, sempre con la stessa glo­riosa maglia della Virtus, la pallaca­nestro, con la Maxima.

Massimo si rivela subito un atleta proteiforme, uno di quelli che fa lo sport con serietà, passione, impegno, ed anche uno di quelli che madre natura ha dotato di capacità che lo fanno eccellere in ogni disci­plina.

E così ovunque successi e trionfi, con citazioni regolari tra i mi­gliori in campo, tanto e vero che se dovessi elencare tutte le afferma­zioni ottenute in Eritrea dal 1950 al 1975 dovrei monopolizzare Mai Taclì per vari numeri....

Quindi riassumo rapidamente:

Tennis da tavolo: 15 campionati eri­trei, 2 campionati dell’Impero Etiopi­co, 162 tornei vinti, di cui 45 interna­zionali. Addirittura la ditta Ju Rapida di Treviso vendeva in Italia le rac­chette con la sua foto. I principali avversari? Oltre ai già citati Ales­sandro Fenili (il giocatore più spetta­colare dell’Eritrea) e Spadoni, Patzimas, Vigo, Lambertucci, Pagonis, Berti, Cravero, Ramoni, Amarante, De Luca, Nikitaridis, Mesfun, e così via, compresi anche vari ottimi gio­catori della locale base americana.

Pallavolo: campione eritreo nel 51/52 con la Virtus (Fenili, Varnero, Moccia, Pieggi, Storelli, Spoto) e due secondi posti negli anni successivi dietro lo Sporting.

Pallacanestro: Oltre 1000 partite giocate e ben 45 presenze nella rappresentativa eritrea. Le squadre: Maxima, poi Audax, Rari Nantes, Asmara (dal 54 al 67), OM Ethiopia.

Sette titoli eritrei ed un Campio­nato dell’Impero, tutti vinti con la pre­stigiosa maglia rossoblu dell’Asmara. Gli amici avversari qui sono tanti e ne cito solo alcuni: Porro, Malpeli, Bourbulis, Rebucci, Tsaconas, Fa­meli, Frangoulis, Pozzi; Semintendi, Melani, Vailati, Culasso, Baldini, De Paoli, Martinis, eccetera, senza di­menticare gli arbitri Psarias, Bellini, Verità, Becchio e Pollera.

Boccette: Anche questo è uno sport, perché richiede concentra­zione, precisione, intelligenza, e quindi anche qui il buon Massimo ha mietuto allori, diventando campione eritreo di boccette alla bolognese  nel 62/63 e nel 63/64. Tra i rivali Romagnoli, Samoggia, Brancato, Te­sfai, Barbiero, Oliviero, Pellizzari, Seroni, Caporale, Scola, Rizza, Ciardi, Viizzo, Amato e così via.

Calcio: Dulcis in fundo perchè e quello che, col tennis da tavolo, ha dato le più grosse soddisfazioni a Massimo ed ai suoi cordialissimi ge­nitori, che lo hanno sempre seguito con affetto e passione.

Anche questo elenco è intermi­nabile: 392 partite in serie A, di cui 281 nell’Asmara, 89 nel Tele Sport Club e 22 nell’Asmara Sporting Club, con addirittura una breve parentesi in Italia nelle fila del Bologna (6 parti­te).

Per due volte campione eritreo, nel 63/64 e nel 64/65. Di compagni e rivali ne potrei citare a iosa, ma mi limito a ricordare alcuni degli ultimi calciatori italiani in Eritrea: Sciascia, Pietrolini, De Luigi, Valenti, Se­mintendi, Luigino Stocco, Vassallo, Casagni.

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G.S. Asmara 1960 detentore del record di partite utili consecutive (33).

 

Da sinistra in piedi: Scaduto (massaggiatore), Soragna (dirigente), Valenti,

 

Colongo, Lasca, Semintendi, Vassallo, Fenili (cap.); accosciati: De Luigi, Falcade,

 

Sciascia, Marenco e Stocco I.

Qui finisce il curriculum del Mas­simo Fenili atleta, ma in Eritrea/Etio­pia il “nostro” ha acquisito altre grosse benemerenze come allena­tore (è stato definito “l’Herrera dell’Eritrea”!) e come manager sportivo.

Massimo - che tra l’altro in Italia ha ottenuto il brevetto di allenatore di 2° categoria nel 1970 e di 1° cate­goria nel 1977 alla scuola Fe­dercalcio di Coverciano - ha allenato l’Asmara calcio dal 1969 al 1975, portando i rossoblù a risultati fanta­stici, tra cui 2 campionati eritrei, 3 campionati dell’Impero, 3 Coppe di Asmara, 2 Coppe Etiopia, e tre partecipazioni ad altrettante Coppe dei Campioni d’Africa. In totale con Fenili allenatore l’Asmara ha dispu­tato 172 incontri, con 126 vittorie, 27 pareggi e solo 19 sconfitte.

Come manager basti ricordare la Presidenza Onoraria della Federa­zione Eritrea Pallacanestro, la do­nazione del modernissimo Centro Sport (pallacanestro e pattinaggio) alla confederazione Etiopica dello sport, la fondazione di ben 4 Palasport Bowling, e cioè Asmara 1, Asmara 2, Addis Abeba e Massaua, con squadre allenatissime, trasferte a Roma, Milano, Bologna e l’arrivo in tournee dei famosi Pirana di Milano.

Gli “assi” più famosi: Porro, Lambertucci, Rinaldini, Romagnoli, Sandro Fenili, Condomitti, Cecchi, Baldini, Amarante, Robuschi, Melloni e quell’Enrico Marenco che come tanti altri ha ripreso a giocare in Italia diventando uno dei campioni più noti.

Ho lasciato volutamente per ulti­mo il Bowling perché con esso si chiude la vita africana dell’Atò Fenili (racconta testualmente Massimo: “Siamo al 31 gennaio 1975, sono in corso i trofei Aitalia e Melotti, quando alle 21 inizia un rumore differente da quello dei birilli... si salvi chi può... e così, di colpo, mi ritrovo a 4000 chilometri di distanza dal Pa­lasport di Asmara... “) e si apre quel­la del signor Fenili, fondatore e pre­sidente del Comitato Bowting Tosca­no nonchè consigliere della Federa­zione Italiana Bowling Sport per le squadre nazionali e per le relazioni internazionali.

E’ in Italia, in Toscana, che prende vita un ambiziosissimo pro­gramma che molti ritengono folle e irrealizzabile. Ma Massimo è uno dei “nostri”, abituato a lottare sempre, a costruire, a portare sino in fondo i programmi.

Nasce per primo il Palasport Bo­wling Viareggio (ti ricordi Massimo quando i muratori ti proposero di so­spendere i lavori e rinunciare perché eri un “bravo ragazzo” e non voleva­no che ti rovinassi?) e poi a ruota, uno dietro l’altro, quelli di Lucca, Prato, Valdinievole, lmola, Sarzana, Firenze, Arezzo, Livorno, con quasi sempre collaboratori degli ex asma­rini, quali il fratello Sandro, Sergio Picablotto, Renato Rinaldini, Vittorio Mitidieri, Rita Romano, Giuseppe Samoggia, Pino Melloni, Amerigo To­rito e Liliana Baratti.

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Massimo Fenili con la rappresentativa “Palasport Bowling All Stars” in una

 

recente trasferta in Francia. Sulla sinistra Renato Rinaldini. Quarta da sinistra

 

in basso: Nany Fenili.

In progetto ci sono ora i Palasport Bowling di Pisa, Ancona, Siena ed Empoli, ma le idee non si fermano qui e poiché l’appetito – sportivo, non economico, ed è questo che fa onore a Massimo – viene mangiando, vedrete che presto la “League Organisation” che regola l’attività di tutti i Palasport Bowling avrà un altis­simo numero di associati da gestire. Il tutto tra sfide, gare, campionati, trasferte, tornei, esibizioni ed addi­rittura una splendida rivista, il “Pala­sport Bowling News”.

A Massimo ho chiesto cosa pos­sono fare altri lettori di Mai Tacli eventualmente interessati a questo discorso e mi ha risposto di essere pienamente disponibile - chi poteva dubitarne? - a consigliare ed aiutare qualunque asmarino con intenzioni serie.

Basta scrivere a Massimo Fenili, via Fratti 720, Viareggio, o telefonargli ai numeri 0584/ 53857 - 53641 - 51108.

E se vi capita di passare da quel­le parti, andate a trovarlo: vi acco­glierà, come sempre, con cordialità (insieme alla bella moglie Nady, che tra l’altro è istruttrice e campionessa di bowling) e comprenderete da soli come Massimo sia veramente un “amico” nel senso più ampio della parola.

E sarete anche d’accordo con me che merita veramente un posto in primo piano nella bacheca degli “asmarini che si fanno onore”.

Gianfranco Spadoni

(Mai Taclì N. 5-1983)