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MaiTaclì

Leggo e rileggo sempre con rinnovato interesse, qualsiasi argomento che tratti di Eritrea, di Asmara, di Africa Orientale dell’Africa che ho conosciuto e che mi ha stregato. Ho appena riletto per l’ennesima volta il: benvenuto al lettore sul sito del Mai Tacli.

Una lettura fatta col cuore la mia,  perché lo merita, come merita il mio sentito ringraziamento chi ha scritto il pezzo: esauriente introduzione a quella che sarà (ci auguriamo) la lettura del sito, la comprensione dello   spirito che accompagna ogni parola che noi ex asmarini usiamo per esprimere sentimento affetto e rispetto per tutti coloro che prima di noi hanno vissuto l’Africa che hanno poi consegnato alle generazioni che si sono avvicendate nel tempo.

Il benvenuto al lettore del sito inizia con un quesito: quale collocazione grammaticale per genere,  possiamo dare al termine “Mai”? bisognerebbe conoscere la lingua tigrina per rispondere esattamente, Personalmente rispondo come posso: Ogni volta che pronuncio le parole MAI TACLI’ mi si presenta davanti agli occhi la striscia che accompagna la testata del giornale, il giornale di tutti gli asmarini  come lo ha denominato il suo fondatore,  direttore, animatore indiscusso Marcello Melani.

Il termine giornale in grammatica è nome comune, concreto di genere maschile e numero singolare per cui l’articolo di pertinenza è l’articolo determinativo “il.”  Intanto, mentre scrivo, dalla striscia colorata che orna la testata del giornale, mi arriva un flash dopo l’altro e mi si aprono tanti ricordi, aneddoti, pezzi di vita… la littorina che attraversa pianori e precipizi sull’alto cavalcavia evoca il ricordo di tecnici e manovalanza di tempi lontani ma ancora presenti per capacità e virtù trasmesse!

Il secolare baobab mi porta col pensiero alla leggenda della Madonnina di keren;  gli eucaliptus attorno allo specchio d’acqua mi portano a Bet Gherghis le gite in bicicletta, i balli al Gallo d’oro, locale lì vicino.  

 Ora vedo una biet ai piedi dell’Amba Dorò al villaggio di Gheremì che ha assistito alla cruenta battaglia durante la guerra dei trent’anni tra Eritrea ed Etiopia, i suoi abitanti, chissà se fra le vittime o fra i vincitori? 

Ecco fra le palme spunta il campanile della nostra Cattedrale e qui i ricordi si infittiscono talmente da farmi desistere dal pensare ancora, per non confondere il passato col presente, per non creare confusione in coloro che si affacceranno al sito per  saperne di più  su questo gruppo che si identifica con un giornale il cui nome è MAI TACLi’.

Marisa Masini de’ Bonetti