1975 Asmara, addio!

 
Ho letto con interesse quanto scritto su Facebook in merito alla religione degli Ascari.
Non so quanto potesse essere importante distinguere la loro religione, nelle loro schede e nei fascicoli non era mai specificata.
Sono stata collega di Titina Bellinghieri, eravamo in tante e quel periodo di lavoro è stato bellissimo. Posso citare tanti nomi che sono rimasti nella mia mente e anche nel mio cuore.
Carla Marazzani, Franca Zuccarello, Rosanna Passarella, Pucci Romagnoli, Gianna Zanetti, Claudia Cesone, la signora Storchi, Dell'Oro, e tante altre, e non posso dimenticare il mio Capo Ufficio il Dott. Franchini, una persona come ce ne sono poche, e che ricorderò sempre per la sua correttezza esemplare.
Proprio in questi giorni ricorre l'anniversario della nostra partenza da Addis Abeba, dove abbiamo vissuto per quasi due mesi dopo aver lasciato Asmara.
Tutto è cominciato la sera del 31 gennaio 1975. Ricordo che ero in casa e all'improvviso abbiamo sentito sparare. Avevano attaccato la sede della Telecomunication, era un venerdì e il giorno dopo mio marito doveva andare a Massaua per pagare gli operai. Speravamo che la cosa fosse finita lì, invece il giorno dopo ci siamo ritrovati senza luce e senza acqua. Siamo stati chiusi in casa per una settimana, la notte sentivamo sparare per le strade. Il telefono per fortuna funzionava e quindi
eravamo  sempre in contatto con parenti e amici nella speranza di avere qualche ulteriore notizia. Abbiamo così saputo che in Cattedrale e in altri posti raccoglievano i nominativi e compilavano le liste di chi voleva lasciare Asmara.  Una mattina ci hanno chiamato per dirci che dovevamo andare all'aeroporto per partire per Addis Abeba. Ho ancora davanti agli occhi le immagini di una città vuota, negozi devastati in un silenzio opprimente. All'aeroporto c'era una tantissima
gente. Partivano prima le donne e i bambini. Quante lacrime. Ad Addis Abeba un'accoglienza inattesa, quasi incredibile. Tutta la comunità italiana si era mobilitata per riceverci e ogni famiglia ha ricevuto accoglienza in una casa ospitale. Sono cose che non si dimenticano e che toccano il cuore. Io sono stata a casa di mia sorella e dopo un settimana è arrivato anche mio marito. Siamo rimasti in Addis Abeba per quasi due mesi, poi abbiamo deciso di venire in Italia.
 Ho cercato di sintetizzare i miei ricordi che sono tanti, e mi ha fatto molto piacere condividere qualcosa con voi.
Un saluto a tutti e grazie per mantenere viva l'immagine della nostra Asmara.
 Fiorella Mazzoli