Una fotografia lontana nel tempo!

 Anni 1949 o 50 (?)

decamer 

 

 

Decameré, ex GIL una festa da ballo probabilmente organizzata da... noi giovani, immaturi, innocenti, improvvisati organizzatori di feste della Gioventù cui intervenivano, beninteso, anche i grandi. Siamo giovani, siamo in pochi, non siamo coetanei, tutti. Mi fa piacere vedere volti da tempo non più evocati alla memoria. Vi riconosco: Aldo Caporale (scusate se incomincio da lui (attrae la mia attenzione data la sua recente ascesa al Paradiso degli Asmarini). Devo dire, Aldo, che non eri un gran bellerino, ti emozionavi un po’ troppo! Alla cravatta preferivi “allora” sempre il collo della camicia aperto! Non eri un gran ballerino, ma la tua compagnia era molto apprezzata.

Il secondo di cui parlerò è Italo Paoletti che da tempo ci ha lasciato. È molto vicino a Raffaella Vigili. Caro Italo: tu sì eri un virtuoso del ballo. Con te la dama non aveva di che annoiarsi! Il tuo sorriso, aperto e sincero urlava al mondo il tuo ottimismo.

Ed ora occupiamoci degli altri presenti nella foto, augurandosi che respirino l’aria di questo mondo e dei nostri ricordi.

In alto da sinistra Derita Canevazzi, fotografata nello splendore dei suoi giovani anni e del seducente sorriso. Si può dire che era impossibile... ignorarla. La sua avvenenza emergeva dovunque e comunque! Andò sposa, più tardi, all’allora colonnello (se non sbaglio) Lasagni.

Milena Bergomi: uno degli  ultimi “arrivi”. Con un fratello e i genitori diresse e sostenne, in un periodo difficile, il prestigioso Albergo Ristorante “Patria”. Era seria, carina, modesta, responsabile. Già donna. Simpatica. Vorrei dire: un piccolo grande tesoro per chi l’avesse legata a sé.

Alla mia sinistra Angelo Bisoglio. Elettrauto e “pompista” (così si chiamavano coloro che riparavano le pompe-iniezioni per autocarri) di vaglia. Un grande esperto nel suo lavoro che lo portò ad Assab e in seguito a Kartoum dove vive tutt’ora. Guadagnava bene ed investiva in generosità: con gli amici in primis ma anche con gli altri. Chi passava dall’aeroporto di Kartoum aveva un appoggio sicuro. Io ne ho approfittato e devo dire che fu una notte di amicizia vera! Lo ringrazio ancora anche a nome di mia moglie.

É sempre stato “brillante” come giovanotto e come uomo. Amava avere compagnia intorno a sé.

Vicino a lui, Pino Casagni... prima delle nozze. Conosciuto da tutti a Decameré e ad Asmara. Premuroso, gentile, disinteressato, abile  e coraggioso, sfidò sorridendo il pericolo sulle strade dell’Eritrea dove agivano gli “scifta” per vendere i suoi prodotti: caffè e vino rosso. Il caffè Casagni... sembrava quasi un... parente in casa! Sposò la più dolce e bella fanciulla di Asmara (che voglio qui salutare con stima e con affetto insieme a mia moglie).

Nel centro della foto... un giovanissimo Benito Caporale, fratello di Aldo. Mi pare nelle vesti di... rubacuori. Di lui non dirò altro. É conosciuto da tutti. Subito in basso a Benito: Dionisi, se non erro, con bottega di ciclista per riparazioni e vendita bici e accessori. Uno dei fratelli (io ne ricordo due di Dionisi) correva in bicicletta con Zoli, Macioce e altri.

Nel gruppo delle giovani ragazze riconosco una Carli. É molto vicina a Franco Mengoni. Le altre accanto, con un grazioso sorriso tutto decamerino, erano proprio ragazzine allora e non le ricordo per nome anche... se non escludo di averle... sognate!! Erano tanto carine! (speriamo che mia moglie mi passi questa... licenza. E loro non se la prendano se... civetto un po’). Tra quelli inginocchiati la corteggiatissima signorina Cantù poi, forse, Gianni Berruti e Coltro che ricordo in qualche partita di calcio. Si faceva rispettare.

Fra gli altri, non riconosciuti, forse ci poteva essere un Carli, un Miglietta e forse Dionisi senior.

Ho fatto del mio meglio ma ormai sono in disarmo con la memoria e non solo con quella visiva.

Sono comunque tutti Decamerini e questo mi riempie di nostalgia.

Tornerei a quegli anni senza rimpianti. Non c’è nulla che sia meglio della giovinezza, nella lealtà, serietà e amicizia.

Ho fatto la mia parte. Ed ora posso commuovermi!

Sergio Vigili