LA FESTIVITA’ DEL MESKEL.

ESALTAZIONE DELLA CROCE

 

Nell’altopiano eritreo la religione predominante della popolazione è la cristiano-ortodossa. Una delle feste più importanti e più popolari di questa religione è il Meskel, che significa croce, è perciò “Festa della Croce”. La croce in Eritrea è un oggetto di particolare venerazione, fonte di benedizione e di protezione.

Un tempo la maggioranza della gente portava sul corpo, e soprattutto sulla fronte, il disegno della croce tatuato sulla pelle. Ora questa tradizione va scomparendo; resiste nei villaggi, ma in città non si usa più. La croce è diventata quasi generalmente un motivo di decorazione su oggetti e vestiti. Il Meskel si festeggia il 27 di settembre (negli anni bisestili il 28). Questa data è molto importante: si ricorda l’arrivo di una reliquia della croce sulla quale fu crocefisso Gesù Cristo e ritrovata dalla Regina Elena, madre di Costantino. Già nella vigilia della festa si svolgono particolari cerimonie e riti.

Nelle chiese vengono benedetti ramoscelli con cui poi la gente si ornerà il capo legandoseli intorno alla fronte. E’ il simbolo della saldezza della propria fede. Nella serata si accendono fiaccole, si compongono processioni, si canta in coro chiedendo benedizioni e facendo auguri.

Nel giorno della festa c’è la preparazione del Damerà: in un grande spazio che possa accogliere tanta gente si dispone una catasta di legna, di un albero caratteristico, il quolqual (l’euforbia candelabro) che cresce diffusamente in tutto il paese. Intorno alla catasta di legna si dispone il clero con i suoi pittoreschi paramenti e per tutta la mattina si svolgono canti e preghiere in rito geez.

La gente intorno segue con profonda attenzione il rito unendosi alle preghiere e ai canti. Ad un cero punto viene dato fuoco alla catasta. E’ un momento importante perché viene attribuito un particolare significato: se la catasta, bruciando, cade verso est, sarà segno di fertilità, di benessere e di pace; mentre se cade verso ovest significa che è predominante il vento che porta guai e problemi e, perciò, è ritenuto un segno di malaugurio.

Quando la catasta finisce di bruciare, la gente si precipita verso i resti del damerà consistenti in cenere o pezzi di legno bruciato. Tutti cercano di prelevarne un po’ e di portarli a casa perché si crede che sia una reliquia benedetta e che quindi la casa possa essere protetta dalle forze malefiche.

Durante questa giornata ci sono balli e festeggiamenti. Le donne indossano l’abito tradizionale bianco, decorato con il motivo della croce, il tilfit. Anche il pranzo è preparato con particolare importanza: le famiglie che possono permetterselo, comprano una pecora, o almeno una gallina, per poter preparare le varie pietanze.

Il Meskel è anche la festa che conclude il periodo più bello dell’anno, la fine della stagione delle piogge. Tutta la natura intorno si presenta nel suo aspetto migliore: i prati sono verdeggianti, i fiori sbocciati, i campi pronti per il raccolto. Nella sua pittoresca atmosfera, questa giornata sembra davvero festeggiare le promesse per una vita migliore nel senso materiale e nel senso spirituale.

damerà 001

Dal “Selam” Le Tradizioni in Eritrea
Cattedrale B. V. del Rosario
Asmara 1996

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16/01/2024

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