IL LIBRO DI ENOCH Il ritrovamento del… di Daniela Nutini

Il ritrovamento, in Etiopia, del Libro di Enoch.

(Enoch (ebr. Ḥănōk) Nella Bibbia, discendente di Set, settimo da Adamo; favorito da una speciale conversazione con Dio, non morì, ma fu assunto in cielo; n.d.r.)

James Bruce era un aristocratico scozzese, capelli rossi, 1, 92, voce tonante. Disponendo di quattrini, ed essendo massone con molti agganci, riuscì a diventare console ad Algeri: il suo interesse erano le lingue, la storia antica e molte altre cose. Era ossessionato dal trovare le Fonti del Nilo cosa che gli avrebbe dato notorietà - era molto vanitoso infatti. Ma era anche ossessionato dai Falasha poiché li collegava all'Arca della Alleanza. E voleva venire a capo del ritrovamento del libro di Enoch, un apocrifo dell'Antico Testamento che era stato oggetto di venerazione da parte dei primi Padri della Chiesa ma in seguito scomparso. E così si mise in viaggio per l'Abissinia, terra sconosciuta a quei tempi.

Arrivò a Gondar allora capitale, fatta di capanne di argilla e con il Palazzo del Re da cui si ammirava il panorama del Lago Tana. Ben presto gli risultò evidente il livello straordinario di violenza considerato normalissimo. L'evirazione era comunissima, i soldati mangiavano carne cruda tagliata direttamente dalla bestia che poi veniva rimessa in libertà Al suo primo incontro con il re , Tecla Haimanot e il suo primo ministro , Ras Michele, trovò i due intenti al divertente svago di strappare gli occhi a dei prigionieri.

Bruce fu fortunato; Ras Michele gli si affezionò, gli assegnò il comando di uno squadrone di cavalleria e lui, esibizionista come era, indossò la cotta di maglia, e galoppando su un cavallo nero, con le sue pistole infilate in una ampia fascia di seta , sparava ai nibbi reali.

Sistemata così la faccenda dell'ospitalità, poté dedicarsi alle sue ricerche.Con l'andare del tempo Bruce fu in grado di darsi alla esplorazione. Cercò le sorgenti del Nilo ma in un monastero sulle rive del Lago di Tanat ebbe modo di leggere il Kebra Negast che lo entusiasmò. Ma principalmente nello stesso monastero gli fu permesso di leggere una copia del Libro di Enoch, da lungo tempo perduto ma che aveva suscitato una tale curiosità che l'astrologo della Regina Elisabetta, John Dee aveva cercato di procurarselo con la magia. Insieme ad un altro mago Edward Kelley evocando gli spiriti avevano ricevuto sotto dettatura il testo, che poi andò perduto.

Comunque Bruce rimase sbalordito, anche nella sua qualità di massone. Ma nel frattempo una delle tante guerre interne in Abissinia lo costrinsero a fuggire. Tornato in Scozia, nel 1774, non fu accolto bene e i suoi racconti non furono creduti. Egli comunque aveva riportato in patria tre copie del Libro di Enoch: una fu donata ad Oxford, una a Parigi e la terza la tenne per sè.

Nel 1821 apparve finalmente tradotta in inglese ad opera di uno studioso ebreo Richard Lawrence, destando allora grande interesse. Il Poema di Byron "Cielo e terra" si basa su questo testo e in una nota si legge" Il Libro di Enoch, conservato da gli Etiopi, da loro è ritenuto precedente al Diluvio".Comunque il Libro di Enoch che Bruce riportò dall'Abissinia non era l'unica versione in quanto vennero poi trovati frammenti anche in greco e in latino e un altro in paleoslavo.

Nell’immagine Monaco copto mostra copia antica delle Sacre Scritture (prima metà del ‘900)

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Daniela Nutini (Feb. ’20)