I tondoni

Mi viene l’acquolina in bocca se penso ai tondoni, non certo per il loro sapore che in verità non era poi così eccellente.

Ma è per il ricordo che ho del periodo in cui i tondoni rallegravano la nostra mensa scarseggiante causa la guerra, la tessera con cui si faceva una modestissima spesa, il pane era il peggior cibo dell’epoca: nero, duro come i sassi e la sera tutto una muffa. Per mettere rimedio a tanto sfacelo la mamma faceva i famosi tondoni, gli ingredienti? Semplici e genuini, acqua e farina bianca.

La mamma preparava una pastella di media consistenza, faceva cuocere una modesta quantità di pastella versandola di volta in volta in padella appena unta e ben calda, la pastella si espandeva in grossa frittella con qualche bolla qua e là (bolle causate dalla puntina di bicarbonato che veniva aggiunto all’impasto per renderlo più soffice) io ricordo che con la forchetta mi divertivo a bucare le bolle, forse nella speranza che ne uscisse qualcosa di eccellente ma no, non usciva proprio niente.

I tondoni sostituivano il pane.. tondoni la mattina, a pranzo a merenda e a cena, finivano con essere buoni anche perché la mamma li condiva con un pizzico di sale e una fetta di pomodoro maturo del nostro orto, oppure con un filo di olio o di marmellata di pomodori acerbi, fatta in casa.

I tondoni con la frittata di cipolle erano la mia passione, uno di questi giorni voglio provare a fare questo piatto del tempo di guerra, credo che riuscirò anche ad esorcizzare l’incubo del “corona virus.” Ma si, pensiamo a quante ne abbiamo passate e vedrete che tutto sembrerà facile.

I tondoni riuscivano a volte friabili e croccanti, a volte spugnosi e consistenti, sempre buonissimi da ricordare con l’acquolina in bocca e il pensiero leggero di quando eravamo bambini.

Buona serata Gino, li hai mai assaggiati i tondoni? Pensali e disegnali, ti divertirai. Buona notte e sogni d’oro e tondoni. Un abbraccio e a domani. Ciccì

Nago  9/3/2020

Marisa Masini