lo so di terre antiche

e di volti fratelli

nel pozzo della mente

dove talvolta palpita

la falce della luna

che passa

 

So di vergini spazi dove il tempo

è un vegliardo.

spesso riposa all’ombra di un ‘acacia

di un ‘euforbia gigante

che protende le braccia

a candelabro.

 

E racconta i silenzi originari

le verdi solitudini

le montagne di porpora.

Grembo aspro e paziente:

vincolo terra-uomo

di assoluta purezza.

 

S’intorpida la vela

 

Incauti sogni affondano

nel gran cuscino d’ombra.

 

Ada Felugo

(da un racconto di Oscar Rampone e altri asmarini)

 

(Mai Taclì N. 1-1990)