Asmara Addio

 di Erminia Dell'Oro

 

 L'Asmarina Erminia Dell'Oro, figlia di «vecchi coloniali» ha scritto un appassionante romanzo dal titolo «Asmara addio» (Ed. dello Zibaldone. Pagg. 280. Lire 23.000) che interesserà indubbiamente i nostri amici. Riportiamo uno stralcio della  prefazione. Il volume, dai primi di dicembre, sarà reperibile presso tutte le maggiori librerie italiane, comunque, l'indirizzo dell'autrice è «Libreria internazionale di Milano - Via Manzoni 40, 20121 Milano, tel.   02/790598  02/790598 ».

Erminia Dell'Oro è nata all'Asmara, dove i suoi nonni paterni giunsero alla fine del secolo scorso, e vi ha vissuto per venti   anni. È spesso tornata in Eritrea, paese al quale si sente molto legata. Vive a Milano e da molti anni fa la libraia.

Il romanzo si svolge in Eritrea, ex colonia dell'Africa Orientale Italiana, nell'arco di cent'anni.

Dai primi coloni, giunti sull'altopiano eritreo alla fine del secolo scorso, all'occupazione italiana dell'Abissinia nel 1936,   alla forzata annessione dell'Eritrea all'Etiopia da parte dell’Imperatore Haile Sellasiè ed alla conseguente ribellione del  popolo eritreo, (ancora oggi impegnato in una logorante guerriglia) vengono percorse le tappe della storia di questo bellissimo paese «sospeso come una fiaba nell'aria africana», dove molti italiani vissero anni felici, adagiati in quella che era la vita coloniale.

Anni che si tramutarono, dopo il ritorno in patria degli europei,nel nostalgico ricordo che viene definito «Mal d'Africa».

Fra le tante vicende che compongono il mosaico dei cent'anni in Eritrea l'autrice ha voluto evidenziare la storia del popolo eritreo, fiero e dignitoso nellg sua quotidiana lotta per la sopravvivenza, dai tempi in cui viveva silenziosamente all'ombra dei bianchi a quelli della lotta contro il popolo etiopico, per l'affermazione della propria libertà e indipendenza.

Nel contempo si disegna un lembo della storia d'Italia tra spirito di avventura e senso di identificazione.

 

Un asmarino lo ha subito letto

 Prestato da un amico ho letto: «Asmara addio» di Erminia Dell'Oro (Cicci) per le Edizioni dello Zibaldone.

Mi è piaciuto molto; l'ho letto in due giorni. (Cosi si fa quando i libri sono belli e interessanti).

L'ho trovato equilibrato in ogni parte; pochissime e insignificanti le cadute di tono, gradevolmente malinconico come si addice ad ogni onesta autobiografia.

Lo scritto è scorrevole, impreziosito da qualche «perla»: - (... la felicità corre più veloce del tempo, sempre) e dal ricordo comune, sia pure con origini diverse, di qualche persona di Asmara. Quello ad es. del corridore automobilista (il grande amore della Milena del libro) che durante una prova della Nefasit-Asmara precipitò in un burrone: «la gola del diavolo.».

Scrissi alcune righe su quell'episodio alcuni anni fa e le inviai al Mai Taclì. Non furono pubblicate, (poco male).

Dicevano quelle righe: (le trascrivo per ,..Milena) «...ricordo tè......precipitato col tuo bolide, una Lancia Carrera 2000, durante le prove della Nefasit-Asmara poco prima del Dorfu. Ricordo quando ti portarono all'lteghe Menen nel nostro reparto di Chjrurgia. Fosti pulito, medicato, ...poi qualcuno ti pettinò "co' bei capelli ad onda, adagio per non farti male", come avrebbe fatto tua madre.»

E ancora: «...Era bella la tua giovinezza anche inferma. Ed era bella la nostra accanto alla tua. Giovinezza con giovinezza: quasi una parentela. Lo rifaremo ancora (parlando di quella diuturna, molto speciale assistenza) perché ..di dentro tutto è inaridito. »

E poi: «...tu non riprendesti conoscenza; ...quante volte ognuno di noi ...a modo suo a voce alta o sommessa ti diceva: tieni duro, amico, ce la farai!»

Non so chi avesse allora pettinato il nostro amico. So che al mattino apprestandomi ad iniziare il turno lo trovai ben pettinato.

Ora mi piace pensare che sia stata ...Milena.

Brava Cicci!

 

P.S. Non sapevo di questo amore prima della lettura del libro. Amore e passione non sono un inganno. Il pri mo, a volte, concede dilazioni. La passione mai. (lo dice, all'incirca così, la russa Cvetoeva, poeta di grande sensibilità).

S. Vigili