La situazione nella Colonia Eritrea al termine del 1800

Il contingente italiano comandato da Saletta giunse a Massaua nel 1885.

Il vicino Sudan era sconvolto dal movimento Mahdista che rivendicava per il proprio paese e i territori limitrofi, il ritorno al vero, originale credo islamico.

situa1Poiché l’Islam è innanzitutto una religione di legge, si riproponevano, contro la  corruzione ottomana ed egiziana, il ripristino  del  fondamento islamico che stabilisce: "La Religione e  lo Stato”, al-din wa al-dawlah( الدين والدولة )

Detto movimento era stato fondato da  Muhammad Ahmad ibn al-Sayyid, auto proclamatosi al-mahdi.( ا لمهدي), cioè' “il ben guidato”.

Qui si ritiene necessario fare un po' di chiarezza sul  personaggio detto al-Mahdi.

Nei detti del Profeta (ahadith al rasul ),(أحاديث الرسول ) il Mahdi sarà  l'ultimo luogotenente di Allah sulla  terra, prima del Giorno del Giudizio Universale, youm al-quiyama(يوم القيامة ),e unitamente a Gesù, Isa (  عيسى) combatteranno e sconfiggeranno al- daggial, l'Impostore, l'anticristo  (الدّجّال) .

Pertanto il titolo di al-Mahdi da parte del sudanese era del tutto usurpato, per nostra fortuna aggiungiamo, altrimenti non saremmo qui a raccontarla.

Fatta questa doverosa  premessa, si deve  dire  che  gli italiani  si trovarono immediatamente a dover affrontare le scorrerie  dei  seguaci del " Mahdi " erroneamente  detti  darwish (درویش‎ ).

Infatti i darwish, il cui nome  indica uno stato di povertà per il loro difficile cammino di  ascesi e di salvazione  tipica dei mistici, di coloro che seguono la ricerca dell'Assoluto,(*) nulla avevano a  che  fare con le  orde  fanatiche sudanesi che a più riprese avevano, dopo aver conquistato Kassala, attaccato i villaggi in terra abissina razziando e schiavizzando le tribù locali.

La loro divisa era la tipica tunica di cotone  bianco,  al-jalbyah( جلبية )ricoperta di pezze di differente colore e caratterizzata dal fatto che il davanti o il retro erano simili,entrambi con una tasca per verso. Il "Mahdi" aveva studiato cosi l'indumento in modo che  potesse essere indossato in un verso o nell'altro senza far perder tempo al mattino ai suoi seguaci nel rivestirsi. Tutt'ora in Sudan la jalbyah ha la stessa foggia di quei giorni.

situa2Il copricapo era composto dalla taqiyah(طاقية‎ ), papalina e dall'hemmah (العِمَّة), una striscia  di cotone  bianco di circa  4 metri di lunghezza e un metro di larghezza, da  avvolgersi intorno al capo a  mo'  di turbante.

Sin da  subito i soldati  italiani vennero impegnati a combattere le scorribande mahdiste che  tentavano  razzie verso Karora e ad ovest, a Sabderat. In quel periodo, siamo nel 1890, è governatore  della colonia il generale Oreste Barattieri,quando avviene  il primo importante  scontro tra  le  nostre  truppe ed le orde sudanesi guidate da Ahmed Wad Ali, emiro di Ghedaref, prima ad Agordat e due anni dopo, nel 1892 nella piana di Agordat, a Sarabata, nei pressi del monte Molki. In entrambi i casi i soldati  italiani e gli ascari  (askari) (اسكاري)riportarono significative vittorie sino alla conquista di Kassala.

Durante le suddette battaglie e vittorie italiane si misero in evidenza per grande valore, il Battaglione Hidalgo, guidato dallo stesso maggiore Stefano Hidalgo che per primo entrò in Kassala. Durante quello scontro cadde il capitano Carchidio.

Le  genti di fede islamica della  nostra  colonia vivono con trepidazione la  situazione e, mentre una  parte  è - la  maggioranza - contro l'ideologia  del "mahdi", alcune  tribù invece si schierano a  favore e sono in particolare  gli Ad Shaykh che godono di notevole fama tra gli Habab, alcuni gruppi bileni, e i Mensa' tra le tribù del Sahel.

La politica a favore del "mahdi" di questa famiglia giunge sino al Barca ed oltre.

Ferdinando Martini è governatore dell'Eritrea e da persona accorta e ricco di senso diplomatico, cerca e trova nella famiglia musulmana del Mirghani, fondatrice della tariqa al-khatmiyya, un oppositore alla politica degli Ad Shaykh e cerca di entrare  nelle loro grazie.

Li spinge a trasferire la  loro principale sede da Kassala a Keren dove  numerosi sono i loro seguaci e sostenitori, con lo scopo di opporsi al crescente  impegno politico degli Ad Shaykh. (continua)

Agau del Semien

(*)tariqa fondata dal sufi Jalal al-Din Rumi nel XIII secolo.

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