La replica a Roma

il 16 settembre

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Le autiorità presenti a Roma alla inaugurazione della Mostra degli Ascari.

Dopo la presentazione ad Asmara , che l’On.Ramponi ha fortemente voluto lottando contro difficoltà organizzative di ogni tipo, la mostra approda ora al Vittoriano quale doveroso riconoscimento al Regio Corpo Truppe Coloniali d’Eritrea. Asmara ha significato un momento di ritrovata coesione fra i due popoli; la lusinghiera richiesta di dar vita ad un museo permanente in loco, un afflusso di circa 20.000 visitatori nei 15 giorni della mostra; l’apporto spontaneo di tanti Eritrei ,che sono venuti a portare le fotografie e i diplomi dei loro maggiori per esporli alla mostra di Roma. E così il 16 di settembre, mentre un immenso stendardo con i colori del XIV Eritreo sventola sulla Piazza dell’Ara Coeli, un piccolo drappello depone una corona d’alloro in onore dei caduti sul Sacello del Milite Ignoto.

 

 

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L’esposizione al Vittoriano aperta dal 16 settembre al 10 ottobre.

 

Lo guida il Prof. Fabio Roversi Monaco, grande sostenitore della mostra, che l’On.Ramponi, trattenuto da motivi di salute, ha pregato di rappresentarlo in una circostanza che per lui è il coronamento di un sogno e di uno sforzo durato anni. Accanto a Roversi, il Ministro Tremaglia, da sempre in prima fila per ciò che riguarda l’Eritrea ed il Sen. Mantica.

Frattanto, nell’immenso atrio che immette nei locali della mostra e nel quale parleranno gli oratori , si è radunata una piccola folla. Fra le Autorità Militari l’Amm. Di Paola , Capo di Stato Maggiore della Difesa , il Gen. Fraticelli Capo di stato Maggiore dell’Esercito , il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Gen. Gottardo , il comandante le Truppe Alpine Gen. Job. Fra i civili il Sen. Servello, l’Amb.Amedeo Guillet - antico Comandante Diavolo - l’Amb.Pignatelli, che con tanto slancio rappresenta l’ Italia ad Asmara, l’incaricato d’affari eritreo facente le funzioni di ambasciatore a Roma, il Conte Cavazza di Roma - appassionato sostenitore della mostra - il Conte Carlo Cadorna, gli alti Magistrati di Cassazione Fedeli e della Corte dei Conti Cerbara. Nell’atrio è allestita una mostra più piccola ma non poco significativa: un “omaggio all’Eritrea Tradizionale “ tratto dall’eccezionale corpus fotografico dell’antica “Foto Eritrea di Ambrogio Lusci: a suo figlio Antioco, che continua con passione l’opera paterna, il nostro ringraziamento. Gli oratori si succedono. Parla Roversi, che reca anche il messaggio di Ramponi; Tremaglia ; Servell; l’Amb.Guillet; un anziano reduce di Cheren salito sul palco  d’iniziativa ! Il tono di tutti è spontaneo; gli accenti sono commossi; i testi scritti preparati in precedenza accantonati. Si parla a braccio, sulla spinta dell’emozione. Quasi tutti hanno alle spalle una lunga esperienza africana. Infine il taglio dei nastri, uno italiano e l’altro eritreo. I colori delle due Bandiere si intrecciano, come un legame storico che nessuno è riuscito a cancellare.

Ascanio Guerriero

(Mai Taclì N. 5-2004)